21 Dicembre 2020 – By Admin
Ridere fa bene alla salute e a confermarlo è proprio la scienza. Diversi studi universitari, tra i quali la Loma Linda University negli States, ha evidenziato tutti gli effetti benefici di questo nostro stimolo. Quando ridiamo infatti aumentiamo l’efficacia del sistema immunitario, diminuiamo il colesterolo, nutriamo il cervello ed eliminiamo lo stress. Possiamo quindi considerare la risata come un primo passo verso uno stato di ottimismo e di ottimo rimedio a tutti gli stati di ansia.
Esistono numerosi metodi per attirare l’attenzione di un cliente potenziale: possiamo incuriosirlo, possiamo farlo sognare, c’è chi riesce addirittura a scandalizzarlo ma possiamo anche farlo sorridere. Schopenhauer sosteneva che nulla al mondo attira la simpatia di un individuo quanto la capacità di strappargli una risata. All’interno del mondo “markettaro” esistono diverse tipologie legate all’umorismo. L’obiettivo, visto in modo molto semplice, sarà quello di giocare con il soggetto verso cui è indirizzata l’ironia. La presenza dell’humor all’interno del messaggio pubblicitario ha il compito di solleticare l’intelletto dell’individuo, il quale si sentirà spinto a ragionare per cogliere il significato nascosto e umoristico. Una volta scoperto tutto questo, il soggetto, avvertirà un senso di complicità fra sé e il brand.
Per prima cosa sarà necessario trovare una situazione al quanto paradossale in moda da poterla esasperare al massimo. Il collegamento poi tra il brand e il messaggio dovrà essere molto sottile, questo servirà a favorire la vitalità della campagna pubblicitaria. Di brand, che sfruttano al meglio lo humor sui social, è pieno zeppo. Possiamo ricordare Cères, Durex, Barilla che grazie ai loro Tone of Voice irriverenti, sono riusciti a creare campagne in grado di fidelizzare i propri clienti.Infine, grazie alla complicità dei social media, l’ironia e l’autorironia sono diventate delle vere e proprie strategie di marketing.
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